Sono altamente innovativi i progetti di imballaggi alternativi alla plastica illustrati nel progetto ITARCO dal secondo gruppo di lavoro intervistato del corso “International Leadership & Innovation” di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano: dal “potato plastic” alle alghe marine, si tratta di prodotti biodegradabili e completamente sostenibili.
Ce ne parlano nel dettaglio gli studenti:
Dallari Riccardo, Del Mastro Tiziano, Fourcade Falaschi Julieta, García Laguna M. Alejandra, Garzanti Leo Claudio, Girino Nicolò, sotto la guida della prof.ssa Filomena Canterino
1) La prossima edizione di MEAT-TECH 2024 presterà particolare attenzione alle innovazioni nel mondo proteico e alle opportunità legate all’evoluzione dei paradigmi produttivi in ottica circolare, di sostenibilità e di risparmio energetico. Il progetto cui vi siete dedicati e che porterete in manifestazione approfondirà proprio alcune di queste tematiche, si concentra infatti sul “Potato Plastic”, una nuova alternativa alla plastica monouso per il packaging esterno, e sulle alghe marine per quello interno, ce ne potete parlare più nel dettaglio?
Il nostro obiettivo era quello di creare un prodotto che fosse il più possibile sostenibile. Ad oggi, i burger che troviamo nei supermercati hanno due strati di plastica: uno interno per proteggerlo da possibili contaminazioni, ed un secondo esterno per proteggerlo da possibili urti. Solitamente entrambi gli strati sono fatti di plastica, sia per una questione di costo che di comodità. Noi abbiamo cercato di eliminare la plastica dal plant-based burger in modo tale da ottenere così un prodotto che fosse al 100% sostenibile (a discapito di un costo maggiore che andava bene per il cliente finale). L’alga marina viene usata in sostituzione dello strato interiore, mentre il potato plastic viene usato per quello esterno (recuperando parte della buccia di patate scartata dal processo di produzione del burger). In questo modo si elimina la plastica e si utilizzano materiali in maniera sostenibile e circolare.
2) Quali sono i vantaggi di questo materiale di packaging rispetto a quello tradizionale?
I vantaggi del packaging interno fatto d'alga sono principalmente tre: l'alga, in primo luogo, è commestibile e quindi il consumatore finale può mangiarla insieme al burger. il secondo vantaggio è che si tratta di un prodotto biodegradabile e quindi può decomporsi nell'ambiente senza danneggiarlo. Infine, l'alga è sicuramente rinnovabile, ovvero è una risorsa che si può trovare in grandi quantità. Parlando invece del packaging esterno fatto di patate, anche in questo caso si ha un prodotto biodegradabile e sostenibile, in quanto il packaging finale non include l'utilizzo di plastica. Inoltre, può essere riutilizzato per evitare lo spreco di cibo (come la buccia di patate in questo caso).
3) Si potrà davvero in futuro sostituire la plastica, con un materiale innovativo, biodegradabile e 100% Bio-based come la fecola di patate o le alghe?
In un contesto ambientale come quello che stiamo attraversando, la tendenza all'adozione di packaging sostenibili sta diventando sempre più rilevante. Per ottenere un'implementazione efficace di questo tipo di packaging (e più specificamente della plastica di patate e delle alghe) si dovranno affrontare diversi fattori, come gli sviluppi e i progressi tecnologici che consentano un'economicità e una scalabilità della produzione, garantendo il corretto smaltimento e le infrastrutture per l'ottenimento e il mantenimento delle proprietà desiderate (come le proprietà di barriera e la durata di conservazione) richieste per i vari tipi di packaging. D'altra parte, un fattore estremamente importante che deve accompagnare lo sviluppo tecnologico è la consapevolezza ambientale delle aziende coinvolte e delle istituzioni governative competenti per incentivare l'adozione di questo tipo di imballaggi sia nelle linee di produzione delle aziende che nella società.
4) Il vostro progetto rappresenta sicuramente un primo passo valido verso la riduzione dell’inquinamento causato dalla plastica, ma la strada da fare verso uno stile di vita ed una società ecosostenibile è ancora molta?
La strada da fare è sicuramente lunga. Attraverso la sensibilizzazione e l’educazione alla sostenibilità ambientale le nuove generazioni potranno perseguirla. Cercare di ridurre il consumo di plastica è una responsabilità sia individuale che collettiva. E’ giusto e necessario che ogni cittadino provi a sostituirla, quando possibile, con alternative sostenibili. Sarà però imprescindibile un aiuto da enti statali affinché non siano le persone e i privati a rimetterci. Le basi ci sono, ora però bisogna iniziare a costruire in fretta questa educazione.
5) Partecipare a questo progetto vi ha avvicinato al mondo dell'industria alimentare, un mercato in crescita e ricco di opportunità. Quali aspetti vi hanno appassionata di più? Cosa vi sorpreso nella parte di ricerca? Quali sviluppi prevedete per il suo futuro?
Sicuramente una delle cose che ci ha appassionato di più è stata la scoperta di molteplici possibilità di packaging e lo scoprire i vari macchinari utilizzati. Ci ha particolarmente sorpreso quanto l’industria della carne sia impattante sull’ambiente e quanto questo potrebbe essere evitato cambiando certe abitudini o proponendo nuovi prodotti (come i plant-based burger). Per il futuro prevediamo un aumento dei prodotti protein-based a basso impatto ambientale, con una conseguente diminuzione del consumo di carne.
Referente Gruppo: Tiziano Del Mastro